La teoria dell’attaccamento

La teoria dell’attaccamento: bowlby

La teoria dell’attaccamento

La teoria dell’attaccamento è stata studiata approfonditamente da John Bowlby considerato il padre di questa teoria, in realtà però non è stato Bowlby il primo ad occuparsi di questi argomenti, ma le sue teorie derivano anche dagli studi sperimentali di Sigmund Freud sul rapporto tra il bambino e la madre.

Bowlby

Bowlby ha approfondito quest’argomento con diversi studi e indagini che potessero far comprendere perché il bambino si lega ad una figura primaria, solitamente la madre, oltre alla sua necessità di essere sfamato. Infatti, il legame non è cercato dal bambino per il mero nutrimento, ma questo viene dettato dal bisogno di protezione, calore affettivo e sensibilità da parte della madre o del padre.

Bowlby definisce così l’attaccamento esattamente come “quella forma di comportamento che si manifesta in una persona che consegue o mantiene una prossimità nei confronti di un altro individuo differenziato o preferito, ritenuto in genere più forte e più esperto, in grado di affrontare il mondo in modo adeguato. Questo comportamento diventa molto evidente ogni volta che la persona è spaventata, affaticata o malata, e si attenua quando si ricevono conforto e cure.”

All’interno della teoria dell’attaccamento studiata e concettualizzata da Bowlby, troviamo il concetto di modello operativo interno, questo venne introdotto all’interno della teoria dell’attaccamento tra gli anni settanta e ottanta, basandosi sugli studi della psicologia cognitiva.

Modello operativo interno

La teoria dell’attaccamento La teoria dell’attaccamento
La teoria dell’attaccamento

Secondo Bowlby il modello operativo interno è una struttura che al suo interno include le componenti affettive, motorie, cognitive e percettive del bambino. Questo dunque è concepito come una rappresentazione interna di Sé dove ciascuna figura di attaccamento è costituita da delle strutture di memoria implicita.

Il modello operativo interno è quello dunque che si crea nel bambino attraverso la sua figura di riferimento.

Gli altri modelli operativi invece non si riferiscono solo alla figura del Sé del bambino, ma sono realizzate dalle prime esperienze con persone diverse dalla figura di attaccamento. Le figure esterne sono molto importanti perché permettono al bambino di creare le basi per le esperienze con l’Altro, che influenzeranno poi le sue future interazioni.

La figura di attaccamento primaria e anche le figure di attaccamento esterne che arriveranno successivamente sono importanti per lo sviluppo comportamentale futuro del bambino.

 

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